Condivisione e catene
Condivisione e catene le differenze
Condivisione e catene apparentemente sembrano la stessa cosa, quando uno condivide qualcosa automaticamente si crea una catena.
Se si dice ad un amico
” Ho mangiato un ottima pizza in quella pizzeria”
si condivide un esperienza e se l’amico, a sua volta, condivide la nostra e la sua esperienza, questa diventa una catena che, se è remunerata, prende il nome di Network Marketing.
Le catene sono anche quelle condivisioni che alla fine dicono, invia questo messaggi a 7 o 12 o 20 persone, non rompere la catena altrimenti…….o che contengono Bufale, Spam o sistemi per far arricchire chi è al vertice.
Condivisione in Medicina Quantistica Informazionale
La condivisione in Medicina Quantica Informazionale è tutt’altro.
Per capire la condivisione bisogna rifarsi alla favola dello scrittore Lyall Watson, dove le scimmie copiano quello che fa un scimmia senza fare domande, senza interrompere il lavoro; quando si supera la massa critica, altre scimmie imparano a fare quello che fa la prima scimmia anche se sono distanti centinaia di chilometri.
Questa storia è un esempio della “teoria del campo morfogenetico” dove l’essere umano attinge informazioni da una Memoria Universale.
Questa Memoria Universale a sua volta però deve essere alimentata da nuove informazioni.
Informare l’Universo di un obiettivo o intenzione sta a noi, ma il singolo è una voce sola che ha poche possibilità di riuscita ed ecco allora si ha il bisogno della condivisione.
Condivisione della preghiera o intenzione
Il Dr. Randy Byrd in un suo studio, descritto nel libro “ La Nuova Psicologia Ricerche e prospettive D. Scott Rogo”, su pazienti cardiopatici, chiede di condividere preghiere per 192 persone malate e nessuna preghiera per un 201 pazienti di un gruppo di controllo.
Le persone che condividevano la preghiera erano di differenti religioni protestanti, ebrei, cattolici con l’intenzione di
“una completa guarigione e una pronta ripresa”
alcuni pregarono privatamente, altri in gruppi di preghiera.
Le conclusioni del suo studio furono che 16 presone del gruppo di controllo ebbero bisogno di antibiotici e solo 3 del gruppo di preghiera dovettero far ricorso al medicamento.
18 persone del gruppo di controllo ebbe un edema polmonare, mentre solo 6 dei pazienti sottoposti al trattamento della preghiera.
Nessuno paziente del gruppo di preghiera fu sottoposto ad intubazione, a differenza di 18 persone del gruppo di controllo che ebbero bisogno di un aiuto artificiale per respirare.
Questo esempio di condivisione di un obbiettivo è la dimostrazione che unire una persona, un gruppo e un Creatore in uno Tutto dell’Universo, ha aiutato altre persone.
Le preghiera, gli obiettivi, gli scopi qualunque siano, se sono condivisi da più persone, hanno maggior probabilità di successo.
Una preghiera, un obiettivo o uno scopo non devono essere individuali, l’Universo è l’insieme del “Tutto” e noi facciamo parte di questo “Tutto”, se preghiamo per la nostra salute, per il nostro lavoro, per il nostro benessere economico, noi non siamo in sintonia con l’Universo perché Lui non è egoista.
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