1 agosto 2022 viene modificato l’allegato 1 del Dm 10 agosto 2018 sull’impiego di sostanze e preparati vegetali negli integratori alimentari,
Questo era già stato modificato 4 agosto 2021 con un decreto direttoriale.
‘Integratori alimentari contenenti estratti e preparati di piante di Curcuma longa e spp: modifica all’allegato 1 del DM 10 agosto 2018 a seguito delle valutazioni condotte su casi di epatotossicità conseguenti all’assunzione di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma longa, nuovamente registrati dopo i precedenti del 2019”.
Analisi dopo le quali “si conferma, come già concluso nel 2019 che le cause sono verosimilmente da ricondurre a reazioni di natura idiosincrasica.“
L‘idiosincrasia è una condizione di ipersensibilità, o di abnorme reattività, nei confronti di diverse sostanze (alimenti, farmaci, inquinanti ambientali ecc.) verso cui l’organismo si mostra intollerante.
Questo stato non è indotto, né accompagnato da fenomeni immunologici, come accade, ad esempio, nel caso dell’allergia
L’idiosincrasia riconosce una predisposizione genetica e può derivare da alterazioni proprie del paziente (costituzionali). .
“Il gruppo interdisciplinare di esperti appositamente istituito, alla luce del persistere di casi di epatotossicità, ha ritenuto necessario ampliare l’avvertenza specifica inserita nel 2019 per gli integratori contenenti estratti e preparati di ‘Curcuma longa e spp’ a tutela dei consumatori”.
Lo stesso gruppo, dopo un’approfondita revisione della letteratura scientifica, ha concluso che non ci sono evidenze scientifiche a supporto degli effetti fisiologici attribuiti alla Curcuma longa nelle linee guida ministeriali”.
Inoltre – prosegue il testo – “il citato decreto elimina dalle linee guida ministeriali gli effetti fisiologici previsti precedentemente per la Curcuma longa e spp, che, pertanto, non potranno essere più utilizzati.”
Nel Decreto del ministero della Salute Italiano si citano esperti e studi.
Quindi per maggior correttezza d’informazione andiamo a leggere cosa dice la ricerca scientifica internazionale sul portale di PubMed
Se digitiamo in inglese Tumeric il nome della Curcuma longa in anglosassone troviamo ad oggi 6850 studi.
Uno tra questi è che la Curcuma potrebbe essere un alleviatore più rapido e sicuro dell’anosmia ( perdita dell’olfatto) e dell’ageusia (perdita del gusto)
Cercando studi sulle controindicazioni della curcuma Turmeric contraindications troviamo 5 studi di cui un caso di epatite autoimmune in una donna di 75 anni, risolta con la sospensione dell’integratore.
Cercando turmeric contraindications hepatitis troviamo il solo caso della donna di 75 anni
La tanto discussa Ivermectina in uno studio sulla scabbia viene associata alla Curcuma come potenziale trattamento futuro.
Questo ci porta quindi a cercare se c’è un legame tra Curcuma e Covid 19.
Digitiamo quindi Turmeric and Covid 19 troviamo 75 studi
L’Ivermectina è stata demonizzata e ridicolizzata da una parte del mondo scientifico che aveva più interessi a somministra “sieri sperimentali” mentre l’OMS l’ha usata all’insaputa di tutti in India
Ora ci troviamo di fronte a leggere di una “controindicazione” che se non è letta con cognizione di causa può incutere paura nel consumatore.
Voler omettere che la Curcuma e Covid 19 hanno una correlazione e che in alcuni casi questa radice, usata da 4.000 anni dagli indiani nei riti Indù, sia potenzialmente nociva alla salute senza prove scientifiche documentate, è un altra demonizzazione effettuata per dare spazio al farmaco di sintesi.