La febbre gialla e l’obbligo della vaccinazione
La febbre gialla, una malattia che si sta diffondendo sempre più in Brasile e nel mondo.
La febbre gialla viene trasmessa da un virus tramite la puntura di zanzare, principalmente Aedes aegypti (urbana), Haemagogus leucocelaenus e Sabethes chloropterus (silvestri), presenti in alcune aree dell’America del Sud e dell’Africa.
La febbre gialla ha un incubazione di 3 – 6 giorni, può essere asintomatica con un lieve rialzo febbrile.
La malattia può regredire per qualche ora o qualche giorno per poi entrare in una fase d’intossicazione con emorragie cutanee e digestive, ittero ed insufficienza renale.
In caso di epidemie si può arrivare al 80% dei casi di mortalità e le persone giovani sono le più esposte.
La prima epidemia fu descritta nel 1962 da Antonio Vieria, questa colpì lo Stato di Bahia in Brasile.
Vaccinazioni
Le persone che rimangono più di 9 mesi in una zona rischio, se hanno intenzione di viaggiare in nazioni come Vietnam, Indonesia, Sri Lanka, Perù, Cile, Argentina etc. devono essere vaccinate al virus, altri paesi come le Seychelles, la Thailandia, richiedono la vaccinazione anche se si è rimasti in un paese a rischio per sole 12 ore.
Controindicazioni al vaccino
Il vaccino contro la febbre gialla ha delle contro indicazioni, essendo il principio attivo coltivato in laboratorio, su embrioni di pollo, è controindicato per le persone allergiche alle proteine del pollo, all’uovo ed alla gelatina.
Non si possono vaccinare i neonati con età inferiore ai 6 mesi, le donne incinta, persone con disfunzioni al timo, immunodepressi, persone che hanno fatto un trapianto d’organo 24 mesi prima o che hanno fatto trasfusioni di sangue o plasma possono farla dopo 2 mesi.
Le persone che hanno compiuto 60 anni devono avere il consenso del medico curante, ma in questo caso, la vaccinazione non avrà un validità di 10 anni, ma per tutta la vita.
La febbre gialla in Brasile
L’aumento di episodi di febbre gialla in Brasile sono avvenuti sopratutto nello Stato del Minas Gerais dove, nel 2015, vi è stato il crollo dei una diga mineraria che ha cambiato completamente l’eco sistema dello Stao, uno dei più grandi disastri ambientali del paese.
Pipistrelli, rane, rospi, pesci etc, sono scomparsi e le zanzare hanno iniziato a proliferare.
Dal 2017 i casi di febbre gialla sono aumentati in tutto il Brasile, ma la vaccinazione sia per i residenti che per chi entra in Brasile, non è obbligatoria.
Molti brasiliani si sottopongono a vaccinazione volontaria, tanto che i “posto de saúde” , molte volte rimangono sprovvisti del vaccino.
In Stati come quello di Santa Caterina i comuni a rischio a gennaio del 2018 sono 162.
Questo stato, è a Sud del Brasile e stando alle fonti del Ministero della Salute Italiano (pag.2), si trova all’ottavo posto tra gli stati a rischio, il primo Stato è il Minas Gerais confinante ad Est con lo stato di Rio de Janeiro che è al 3°posto nella classifica degli Stati a rischio.
Il Minas Gerais confina a Sud con lo Stato di São Paulo, che è la 4°posto ed ad Est con Stato d’ Espírito Santo, che è al 2° posto.
I dati dal 6 gennaio al 7 aprile 2017 per lo Stato di Santa Caterina sono:
6 casi sospetti con 1 decesso sospetto
Il totale in tutto il Brasile, sempre in quel breve intervallo di tempo abbiamo:
1036 casi – 586 accertati – 450 sospetti
239 decessi – 190 accertati – 49 morti sospette
Come si può leggere i numeri parlano molto chiaro, la febbre gialla uccide, la percentuale di mortalità sui casi/decessi è di circa il 25%, circa del 30% sui casi accertati e circa il 9% sui sospetti, in un tempo limitato (3 mesi) tenendo presente che il periodo del contagio è da dicembre a fine giugno.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), a seguito dell’epidemia di febbre gialla che si è diffusa in Brasile, dal gennaio 2017, raccomanda di vaccinare contro la febbre gialla i viaggiatori internazionali che intendono recarsi in aree del Brasile a rischio di trasmissione, ma non vi è alcun obbligo.
I viaggiatori non vaccinati sarebbero maggiormente esposti a contrarre l’infezione e potrebbero al rientro, introdurre il virus della febbre gialla, anche se, il rischio, attualmente è ritenuto basso,
In Italia c’è una grande polemica riguardo ai vaccini, ma nello stesso tempo si trascura la salute e l’informazione dei turisti che si recano in Brasile che, quasi sempre, visitano le zone a più alto rischio di contagio.
NB Il testo italiano, ortografia e punteggiatura, non sono perfetti perché sono adattati a Google Traduttore e Balabolka
@DrTraverso titolare del Copyright 2017
Fonte
Ministero della Salute Repubblica Italiana
Raccomandazione ai viaggiatori che si recano in Brasile
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