Nel 1990 quando apri il primo McDonald’s a Mosca, fu un evento straordinario perché 30.000 russi si misero in fila per assaggiare i suoi celebri hamburger.
Nel marzo 2022 a causa della guerra in Ucraina chiude 850 punti vendita e dice però che potrebbe essere una chiusura temporanea in attesa diriaprire in un prossimo futuro.
62.000 dipendenti non avranno più lavoro, ma l’azienda afferma che li continuerà a pagare
McDonald’s non è l’unica azienda che lascia la Russia, Coca Cola, Starbucks, Pizza Hut e KFC anche loro hanno lasciato la Russia per solidarietà alle persone colpite in Ucraina.
McDonald’s e KFC impiegano un numero molto elevato di persone, quindi il governo vuole mantenere i posti di lavoro.
E i russi hanno qualche dubbio che McDonald’s continui a pagare gli stipendi al personale.
Il presidente della Federazione dei ristoratori e albergatori della Russia Igor Bukharov ha risposto a Pravda.Ru che è possibile creare un analogo dei ristoranti McDonald’s sul mercato russo, come aveva precedentemente proposto il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin, aggiungendo che potrebbero essere stanziati 500 milioni di rubli per questo progetto.
Il nuovo marchio è stato registrato.
Putin dal canto suo dice:
“Le aziende straniere che cessano le operazioni in Russia possono aspettarsi che le loro proprietà siano messe sotto “gestione esterna” con successivo trasferimento di proprietà a coloro “che vogliono lavorare”.
Bukharov ha anche sottolineato che gli hamburger non sono il piatto dell’autore di McDonald’s, quindi la questione della sostituzione rapida dei prodotti dell’azienda dipende solo dalla disponibilità delle attrezzature e dei locali necessari.
Aggiungiamo che anche la pizza non è una invenzione di Pizza Hut e il caffè di Starbucks e che si possono trovare sul mercato delle alternative migliori anche per il pollo fritto.
Questa situazione di vuoto e di assenza di concorrenza potrebbe essere una grande opportunità per aziende italiane che vogliono esportare la tradizione culinaria e il Made in Italy.
Un azienda ad esempio che potrebbe sostituire Pizza Hunt con una qualità superiore è la pizzeria Spontini che è già presente sul mercato estero in Korea, Giappone e a breve in Quatar.
Non tutte le aziende hanno lasciato la Russia tra queste Ferragamo e Ferrero, l’azienda di Alba ha però dichiarato di aiutare i dipendenti che sono in Ucraina a raggiungere le zone di sicurezza.
Nello stesso tempo queste aziende continuano ad esportare il Made in Italy, cosa che purtroppo aziende e politici italiani con scelte, decisioni affrettate e frasi inopportune in questo periodo hanno offuscato.
Tra le straniere, pur dichiarando di aiutare la popolazione dell’Ucraina, Bayer non lascerà la Russia assieme alla catena giapponese Uniqlo.
Quale sarà lo scenario di un prossimo futuro quando i venti di guerra si saranno placati?
E’ difficile da sapere, ma sicuramente chi ha scelto di abbandonare si troverà in una situazione molto difficile da gestire.
Putin potrebbe non essere più al comando o invece rimanere con un potere rafforzato, ma in ambo i casi i dirigenti russi avranno qualche remore ad iniziare un nuovo rapporto commerciale con aziende che li hanno abbandonati.
In commercio è molto difficile fare nuove acquisizioni, specialmente quando si deve esportare e se poi si lascia un cliente è ancora più difficile riacquisirlo e per farlo molte volte bisogna pagare un prezzo molto alto.
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